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Il Distretto

Il Distretto Rurale Riso e Rane nasce in un’area della Provincia di Milano, inclusa nel Parco Agricolo Sud Milano ed in parte nel Parco lombardo Valle del Ticino, delimitata dal fiume Ticino, l’Autostrada Milano-Genova e la provincia di Pavia.

Comprende il territorio di 23 comuni (nel raggio di meno di 30 km dal Duomo di Milano) con una potenzialità enorme sia ricettiva che ricreativa, dove si coltivano le migliori varietà al mondo di riso da risotto con rese produttive fra le più alte d’Europa.

Si colloca in una zona dove la coltivazione del riso è strettamente legata al territorio ed assume importanza economica, storico – culturale, paesaggistica ed ambientale di assoluta rilevanza.

La costituzione del Distretto nasce dalla necessità di alcune Aziende agricole che, per prime, hanno intuito la prospettiva di una strategia di azione coordinata in grado di superare gli atavici individualismi propri e caratteristici del mondo agricolo.

Il Distretto Rurale Riso e Rane, riconosciuto ed accreditato ufficialmente da Regione Lombardia, ad oggi vanta al suo interno la presenza di circa 50 Aziende risicole per una superficie complessiva coltivata di circa 5.000 ettari ed una superficie coltivata a riso di circa 4.000 ettari.

 

Nei territori del Distretto si coltiva principalmente riso delle migliori varietà: Carnaroli e Arborio, utilizzate in gastronomia per il Risotto alla Milanese e non solo, coltivato a due passi da Milano in un ambiente ancora incontaminato, utilizzando acque di pregio derivate dal Naviglio Grande  e proveniente dalle risorgive (fontanili).


"A Gragnano produrre Pasta è un'arte... patrimonio di storia,  cultura, tradizioni e segreti..."

 

Nascere e vivere a Gragnano vuol dire essere pervasi, inebriati dai sapori e dai profumi esaltanti della semola di grano duro, della pasta che ne deriva, e….come per magia…non ne puoi più fare a meno!!!

 

Mario Moccia nostro padre, nel 1976, pur essendo un importante e storico stagionatore di formaggi, non seppe resistere al richiamo dell’essere di Gragnano….ed acquistò un pastificio famoso, ma in profonda crisi, dedicando, “con non poche difficoltà, in un momento infelice per il mercato della pasta”, tutta la sua vita al restauro totale dell’edificio nel centro storico, alla costruzione del nuovo stabilimento, nonché alla nascita e al rilancio della pasta e dei suoi marchi, alla nascita del primo consorzio dei pastifici di Gragnano, il COPAG.

Contribuì   in modo fattivo ed importante all’affermazione ed alla riqualificazione della pasta di Gragnano sui mercati di tutto il mondo.

 

 

Dopo anni (dal 1994 anno in cui vendemmo il pastificio) per amore - per passione in onore di nostro padre, abbiamo rifondato un pastificio con una produzione di grande qualità. Anche noi non abbiamo saputo resistere alla Magia…dei sapori e dei profumi esaltanti di Gragnano!!


prodotti oramai stabili a "la petite boite"

sono prodotti nati  a Malo nel 2005 nel ristorante 5 SENSI, per accompagnare il loro menu'.

Nel 2012 Morgan e la sua famiglia sviluppano una linea di verdure in agro, sott'olio ecc. che segue la stagionalita', ed e' subito un successo.

ASSOLUTAMENTE DA PROVARE PRODOTTI FANTASTICI!!!!!!!!!

Nuovi arrivi al bistro "la petite boite"

Olio evo igp, olio evo bio, olive verdi varietà nocellara del Belice, olive nere infornate varietà nocellara del Belice, e i "fangotti" (ceramiche di Caltagirone dipinte a mano) con olio monocultivar varietà nocellara del Belice.

Tutto l'olio prodotto da OLIO CENTONZE è  presidio slow food.

Da ETNA DOLCE le colombe classiche, con crema e granella di pistacchio di Bronte.

Da CANTINE NICOSIA etna rosso doc VULKA', cerasuolo di Vittoria docg HYBLA,

Da CANTINE PAOLINI frappato syrah igp 72 FILARA, inzolia igp e non ultimo dalle CANTINE LA GELSOMINA etna bianco doc.


PODERNUOVO è una piccola impresa cooperativa agricola. Usano sistemi rigorosamente naturali e biologici con l’obbiettivo di produrre solo olio e vino di alta qualità. In un tempo in cui le persone sono sempre più spesso prese dalla frenesia del lavoro quotidiano e dal “business” loro si sono impegnati a seguire solo il tempo della natura, delle stagioni e i ritmi di persone in stato di fragilità che la cooperativa ha deciso di adibire a queste attività. 

Il loro è lavoro sociale, fondamento di solidarietà e migliori rapporti tra persone.


PASTA DI CANOSSA, LA MIGLIOre pasta artigianale italiana

Una pasta di
qualità si
riconosce sia nella sostanza
che nella forma.

Pasta di Canossa viene prodotta nelle campagne di San Martino di Ferrara vicino la Tenuta Cuniola, utilizzando solamente il grano duro qui coltivato. Da oltre un secolo la famiglia di Canossa si prende cura di queste terre e il pastificio vicino alla tenuta è una scelta di impegno e passione che diventano sinonimi di qualità a Km 0.


LASCIA VOLARE LA PASTA SVEVO

Quattro ragazzi, un sogno e

quel sorriso di Minguccio

Finita la scuola, a giugno, io (Patrick), Donato, Enrico e Giuseppe ci davamo appuntamento in masseria. Minguccio lo sapeva, e ci faceva trovare quattro posti per dormire, quattro tazze per la colazione e quattro bici anni ’70 (sapete, quelle con le ruote alte e il manubrio da corsa). Minguccio era mio nonno, e ogni volta accoglieva me e i miei amici con un sorriso, poche parole pronunciate con calma e una stretta di mano ruvida, da lavoratore. Poi tornava ai campi, perché

“il grano non aspetta!”

ripeteva sempre. Noi invece tiravamo fuori dallo zaino il SuperSantos. Sfide infinite sotto il sole, con il pallone che volava dappertutto, spesso in mezzo al grano. Furtivi cercavamo di recuperarlo senza dare fastidio al nonno, e intanto spiavamo quei suoi movimenti lenti, precisi, rimanendo ipnotizzati dalla sua schiena curva, dallo scatto del falcetto, dalle spighe tirate via dolcemente, prima di toccare terra. Nonno se ne accorgeva, sapeva che non lo facevamo apposta, e, quando vedeva rotolare il pallone tra le spighe, mentre ci rimproverava, dal suo cappellone di paglia spuntava un sorriso. Noi cercavamo di farci perdonare offrendoci per dargli una mano, e allora con gioia prendevamo dei sacchi di iuta alti quanto noi da riempire di chicchi preziosi. Ci sentivamo adulti, custodi di questo oro che era anche nostro.

Così estati intere a contemplare il miracolo calmo della mietitura, finché non ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: proviamoci. Abbiamo lasciato la città e il suo ritmo chiassoso, abbiamo ripercorso a memoria la strada per la masseria, in sella a quelle vecchie biciclette. Ad attenderci non c’era più il nonno, ma il grano sì. Stavolta toccava a noi.